Morte
è il sorcio schiacciato per strada
che il corvo becca saltando impaziente,
è la smorfia stolta del ragazzo
che nemmeno può bere il suo sangue
e a cui un casco alzato non protesse
il parietale dallo sfondamento,
il pigmento ocra sul parabrezza
polverosa e collosa unica traccia
della farfalla distratta dal mare
risalente le valli a solatìo,
morte
è cercare l’immagine macabra
e passare alla banalità prossima
di sensazioni ovvie pronte-da-smettere,
morte
è pretendere che anche la morte
sia causa di letteratura scema
in memoria di Wouter Weylandt (27 Settembre 1984 – 9 Maggio 2011)
V. anche
http://enricoproietti.blogspot.com/2011/05/wouter-weylandt.html?spref=fb
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