giovedì 24 marzo 2011

Lo scritto che segue l'ho recuperato da un appunto databile a fine febbraio 2010. Mi piace pubblicarlo.

Viene stasera da noi un mio amico, ritrovato dopo quasi vent’anni. In vero, non è che l’abbia cercato molto per questi quasi vent’anni. Anzi, per niente. Però a un certo punto sapevo che l’avrei rivisto, se n’erano create le condizioni. E ho atteso.
È bello che abbia ritrovato una persona diversa. Sarò diverso anch’io? Lui per me è migliorato. È anche invecchiato meno di me, direi. Ci stiamo rifrequentando. Non la quotidianità da branco di una volta, certo. Stiamo lavorando a un progetto insieme, per questo è venuto qui.
Ci capiamo. Non avevo in testa idee precise, ma quando ascolto le sue proposte sento che mi appartengono.
Che abbiano ragione Pamuk e persino Baricco a proposito delle età decisive?

Nessun commento:

Posta un commento