lunedì 7 marzo 2011

Nelsa

Sei anni fa incarnai i miei dolori sulla donna africana in una ragazza molto simpatica e piena di voglia di vivere. Chiamai col suo nome alcuni versi ignoranti che dedicai alla mia sofferenza per il troppo che vedevo.

Para a Nelsa de Nhabanda



Nelsa trasuda amore
per i cocchi piangenti
per ciascuna persona
che si lega allo sguardo
per riviverla in sé
nell’anelante palpito
del suo cuore tradibile


Chi sei, che futuro avrai?


Bambina in corpo di donna
i tuoi occhi ancora brillano
di desiderio di vita
e già i tuoi seni duri
parlerebbero di latte
(innocentemente bianco)
e rorida la tua pelle
si emoziona anche di te
mentre baci estranee guance


Fuori di tutto tu sei


Fiera stretta nel completo
della scuola ti arricchisci
dei sogni che sai esistere
fasciata da capulane
quando triti a mano il cocco
non appartieni che al povero
destino, così appari,
d’una palhota a Nhabanda

Sarai solo una ragazza?


O in fattrice sfumerai?


Nelsa non metter su culo
non prolassare gli zigomi
mai non perderti nel mato
resisti, resisti e lotta,
seppur dolci sempre i pesi
al collo pesano il loro
e atrapalhâo a tua vida
che non merita rimpianti
di occasioni evaporate


Vivi a colpi di sorriso


Nelsa che cazzo ti ridi
non sai già il tuo futuro
schiacciato sotto un bidone
di plastica gialla o blu
Nelsa e il tuo scoppio d’orgoglio
a mais fotografada do Môngué
dove poserai le voglie
che ieri digitalmente
un obiettivo fissò?


A scelte binarie négati


Un altro me t’amerebbe
Nelsa dolce, Nelsa sapida,
Nelsa e basta, Nelsa bella
che a una cultura non so
sola affidare quest’essere
fermentante nero zucchero
di trasformazione a rischio
in bianchi acidi letali
mascherati da promesse


Separa da morte amore


Nelsa dolce sapore
assaporato in fretta
tra i rossi di Nhabanda
di Maxixe e di Môngué
questo pianto per te
non è che un altro flebile
canto al sogno tuo d’Africa


Ora ho rincontrato Nelsa, la Nelsa di Nhabanda, quella che fu la più fotografata a Môngué, in un momento fuggevole. Un po’ di culo l’ha messo su, ma studia all’università ed è ancora piena di cose. I suoi occhi sempre accecanti di curiosità.

1 commento:

  1. Note per la pronuncia:
    palhota = palgliota (capanna tradizionale)
    atrapalhâo = atrapalgliaon [nasale](intralciano)
    Môngué = Mongue (luogo di una missione, centro di alcune comunità)
    Nhabanda = Ngnabanda (una della comunità)
    Maxixe = Mascisci (capoluogo del distretto, a 20 km)

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