lunedì 11 aprile 2011

Scivolamento dell'estetica

Scompaiono i negozi di belle arti. Vado dov’era uno, le serrande sono abbassate. Mi allungo da un altro, cerco con l’occhio le tele che spuntavano fuori fin sulla strada, ma c’è un diverso esercizio, ora. Disperato peno il traffico sino al Fero de cavallo e trovo qualcosa; niente comunque rispetto al ricordo.
In compenso, aumentano quelli di parrucchiere. Piccoli o medio-piccoli, sono una costellazione, no, una galassia; allungata sino alle più vuote periferie, costituita di buchetti dalle insegne agghiaccianti. Un firmamento diurno di shampiste di qualche esperienza e poca scuola.

Abbandono, imbarbarimento, egocentratura dell’estetica?

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