domenica 17 aprile 2011

Zeus e Mnemosine 1

Le Muse sono figlie di Zeus e Mnemosine, dunque dell’energia creatrice e della memoria. Ecco qualcosa che è più di un legame, è piuttosto la coessenza in un’unica incarnazione delle due entità, una realtà che l’antica mitologia greca rendeva efficacemente nel gioco delle personificazioni. Le arti, dunque, non esulano dal ricordo. L’artista vive di estro e di reminiscenza. Ogni sua manifestazione comunica il risultato dell’uno e dell’altra fuso nell’arte. È possibile rendere questo contenuto comunicativo un’espressa comunicazione didattica, cioè l’artista può rendere esplicita nel suo lavoro la componente del ricordo, dell’esperienza del conosciuto, usando la genialità creativa per coniugare le testimonianze che noi chiamiamo beni culturali in un linguaggio proprio del contemporaneo che ne favorisca la comprensione.
Così, egli diventa interprete della memoria diffusa; si fa sbocco di quel patrimonio antropologico, forse addirittura ancestrale, presente in ogni uomo e, attraverso la storia di questi, nell’ambiente; attraverso il suo comunicare rende evidente in ciascuno dei riceventi significati lontani nel tempo per provenienza ma vicini per valore e funzione, risveglia coscienze delle cose e dello stesso essere umani assopite a causa della socialità, delle convenzioni, delle sovrastrutture culturali.

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